La boiserie Magic Mirror di Materica, ideata da Draw Studio e parte della prestigiosa Superfici Venice Collection, ha conquistato il prestigioso Archiproducts Design Award 2024 nella categoria Finiture. Un riconoscimento di grande valore internazionale, che celebra il concept e il design d’avanguardia realizzato da Materica grazie alla tecnica innovativa della metallizzazione, fiore all’occhiello dell’azienda veneta.

Gli Archiproducts Design Awards, lanciati per la prima volta nel 2016, premiano ogni anno l’eccellenza mondiale nel design, riunendo a Milano i principali protagonisti del settore. Per il nono anno consecutivo, una giuria internazionale composta da figure influenti nei campi dell’architettura e del design ha selezionato i prodotti che incarnano innovazione, sostenibilità e creatività. La boiserie Magic Mirror di Materica è stata riconosciuta proprio per la sua capacità di unire sinergicamente design, artigianato e visione innovativa, dimostrando l’eccellenza della collaborazione tra brand e designer.

Magic Mirror è una delle dieci boiserie della Superfici Venice Collection, la prima collezione di superfici firmata Materica, che, vincendo agli Archiproducts Design Award, diventa un chiaro esempio della potenza estetica e qualitativa dell’azienda veneta. In un incontro tra arte e design, Magic Mirror trae ispirazione dalle opere di Anish Kapoor, presentando superfici specchianti concave caratterizzate da curve misteriose che distorcono e trasformano il riflesso del mondo esterno. Questa deformazione invita chi osserva a esplorare la realtà da una nuova prospettiva, trasformando gli spazi in ambienti ricchi di magia e suggestioni ottiche. Ogni curva e ogni riflesso diventano un’esperienza di contemplazione, trasformando l’architettura in una danza di illusioni visive. Il progetto Magic Mirror, premiato agli Archiproducts Design Award, è firmato da Draw Studio, fondato da Luca Martorano e Mattia Albicini, uno studio con sede in Alto Adige e Toscana, che si distingue per l’eleganza composta e la ricercatezza produttiva. Questo il loro commento sulla boiserie: “Da sempre ci affascina l’idea di utilizzare forme e figure elementari, semplici, compiute. Il punto è avere l’occasione per farlo in modo originale. La tecnologia e l’esperienza messe a punto da Materica ci hanno permesso proprio di trasformare qualcosa di comune e ordinario in un oggetto straordinario. Solo attraverso questa tecnologia è stato possibile superare il limite della materia e fondere, attraverso un movimento tridimensionale, la lente e il piano da cui dolcemente affiora. Il risultato è per noi qualcosa di sorprendente, dove l’immagine di chi si accinge a specchiarsi viene capovolta, distorta, scomposta e allungata come se si entrasse in quadro cubista o surrealista.

Il trionfo agli Archiproducts Design Awards 2024 è un’ulteriore conferma della capacità di Materica di rivoluzionare il settore delle superfici, rendendo ogni progetto un’opera d’arte. “Questo premio rappresenta per Materica il riconoscimento di circa vent’anni di ricerca, test, sperimentazioni, investimenti, ma anche successi e fallimenti, lacrime e gioia – è il commento di Maurizio Orfino, CEO di Materica – È anche e soprattutto un grande riconoscimento per i nostri fantastici ragazzi che in produzione realizzano con grande maestria e tanto sudore qualcosa di unico sul mercato. Per Materica questo premio rappresenta inoltre un grandissimo stimolo per spingersi ancora più in là: Non siamo affatto appagati e vogliamo continuare a sperimentare, innovare, stupire, con un pizzico di sana follia”. Un obiettivo centrato con Superfici Venice Collection, sulla quale Orfino spiega: “Chi scopre SVC scopre in primis un inaspettato concetto innovativo dell’applicazione del metallo al 100%. Si tratta di un sistema modulare che permette di utilizzare superfici metalliche, come fossero tessuti pregiati. Metallo sì, ma con un’anima leggera (poliuretano, mdf, ecc). SVC risolve quindi l’esigenza di architetti e designer nel poter applicare ad esempio, l’eleganza e la sobrietà di un bronzo brunito, senza necessariamente patire i costi e i limiti di una fusione.